Stava percorrendo un sentiero sopra Magras, Trento, quando è stato colto da un malore. Fortunatamente poco dopo è transitata una coppia e la donna era un'infermiera. Il giovane è stato portato in gravi condizioni in ospedale ma c'è cauto ottimismo
Un arresto cardiaco a 22 anni, il panico, lo spavento di chi lo ha trovato a terra, accasciato, con il caschetto sull'asfalto e poi la prontezza di riflessi di chi è riuscito a soccorrerlo e la corsa verso l'ospedale. Un ragazzo di soli 22 anni stava percorrendo con la sua mountain bike con pedalata assistita un sentiero molto tranquillo sopra Magras in Trentino, che parte da una curva della strada provinciale, e seguito da una leggera salita. Percorsi altri 2 chilometri si affianca il torrente, e si sale al margine del bosco per poi discendere.
Qui il giovane ha accusato il malore. Un giovane sportivo che si era recentemente spostato a Brescia per studiare e che non aveva avuto problemi di salute in precedenza (come erroneamente avevamo riportato). Probabilmente lo sforzo, pur relativo visto che aveva la bici aveva la pedalata assistita, sommato al grande caldo si sono rivelati fatali. Il giovane è quindi sceso dalla mountain bike e l'ha appoggiata a terra, si è levato il caschetto e si è accasciato al suolo in preda al dolore.
Fortunatamente poco dietro stava sopraggiungendo una coppia di piacentini: marito e moglie in vacanza in Val di Sole. E ancor più fortunatamente la donna, Ketty Marchioni, di professione fa l'infermiera. Visto il ragazzo in difficoltà i due si sono subito portati vicino al giovane e hanno cominciato le manovre di soccorso. La donna sapeva bene come aiutarlo e gli ha praticato il massaggio cardiaco mentre il marito ha chiamato il 112.
Sul posto in poco tempo sono arrivati i soccorsi e il giovane è stato portato velocemente all'ospedale in gravi condizioni, ma vivo. Adesso c'è cauto ottimismo e la speranza è che Marco possa riprendersi.