La cinquantenne ha avuto un arresto cardiaco al Supermercato Tuodì. Fondamentale l’intervento dei volontari e del medico a bordo del 118
Un capogiro, nemmeno il tempo di dire cosa le stava succedendo e un tonfo a terra, in mezzo alle corsie dei generi alimentari. La donna, una cinquantenne carrarese, si era accasciata a terra con le borse della spesa e aveva perso i sensi. Le sue condizioni erano apparse subito molto gravi: la donna non rispondeva, non dava segni di vita.
Erano stati attimi di paura e apprensione all’interno del supermercato, proprio in un orario in cui tanta gente si trovava a fare la spesa, anche con i bambini: la donna rimaneva a terra, in mezzo alla preoccupazione di chi aveva immediatamente capito che stava succedendo qualcosa di grave. Ma con grande freddezza è stata allertata la macchina dei soccorsi, cercando di sfruttare al meglio il tempo e cercando di aiutare la donna che giaceva a terra con ancora accanto le borse con la spesa. Subito era partito l’allarme al 118 e l’ambulanza, nel giro di pochi minuti era arrivata sul posto. Ed erano stati proprio i volontari laici della postazione di Marina di Carrara - Luca Ciancianaini e Erika Giromini a prestare il primo soccorso utilizzando il defibrillatore esterno. Poi era arrivata una seconda ambulanza con il medico a bordo - la dottoressa Serena Belletti e l’infermiere Simone Mosti che avevano continuato il massaggio cardiaco alla donna fino al suo arrivo in ospedale. Un intervento, quello dei volontari, prima, e del medico e dell’infermiere a bordo dell’ambulanza subito dopo, che si è rivelato prezioso. Che ha salvato la vita alla donna.
Perché l’arresto cardiaco avrebbe potuto procurarle non solo la morte, ma anche gravi conseguenze se i soccorsi non fossero stati così tempestivi e mirati. È proprio grazie a questi fattori, all’utilizzo del defibrillatore esterno e all’operato dei volontari e del personale medico del 118, che su questa vicenda si è potuto scrivere un lieto fine. La signora che era andata in arresto cardiaco al supermercato, infatti, ieri è stata dimessa dalla terapia intensiva del Noa e trasferita nella normale degenza, senza alcuna complicazione dal punto di vista neurologico: se i volontari non avessero agito così tempestivamente con il defibrillatore e se il medico del 118 non avesse continuato questa operazione la vicenda avrebbe potuto avere un epilogo molto più tragico.Un caso in cui la sanità e il primo soccorso, quello coordinato dal 118, hanno funzionato davvero per il meglio.