Dramma sfiorato lungo la linea ferroviaria Lienz-Dobbiaco
Tragedia sfiorata, nel pomeriggio del 27 agosto, sul cosiddetto "treno delle biciclette", che collega Lienz, in Austria, con Dobbiaco, in Alto Adige. Una donna toscana di 40 anni, che - come quasi tutti gli altri passeggeri - in mattinata aveva percorso il tragitto di andata sulle Dolomiti in sella alla bici, si è accasciata sul pavimento del vagone, in arresto cardiaco. Nel treno, su cui viaggiano 500 persone e altrettante biciclette, si è scatenato il panico e in breve sono scattate le ricerche di un medico tra i passeggeri.
Fortuna ha voluto tra i ciclisti ci fosse anche Carlo Santucci, medico romano di 33 anni, in vacanza a Cortina insieme alla famiglia. Anche lui, come la donna in arresto cardiaco, aveva affrontato il suggestivo percorso ciclabile. Santucci comprende subito che la situazione è seria e comincia a effettuare il massaggio cardiaco sulla paziente. Senza mai smettere, il giovane medico va avanti a rianimare la donna per 40 minuti, quando finalmente un elisoccorso austriaco raggiunge il treno. Il convoglio si ferma, il personale sanitario sale e prende in carico la donna, trasportandola poi, ancora viva, in elicottero.
Una volta che la ciclista in arresto cardiaco viene messa in salvo, i passeggeri del treno delle biciclette fanno partire un lungo applauso per Santucci. A lui anche i complimenti dei colleghi austriaci: “Se non ci fosse stato lei, sarebbe morta”, gli confessano, abbracciandolo. Grande la soddisfazione del medico romano, che alla madre confesserà poi: “Non hai idea di quanto abbia sudato, ma sono felice di aver potuto fare qualcosa. La signora ha una bimba di sei anni, non doveva morire. È giusto che si goda sua figlia”.