In sala c’erano due coniugi, entrambi volontari. Il marito ha praticato il massaggio cardiaco, mentre la moglie cercava un defibrillatore
PONTEDERA. «È stata una grande emozione quando lo abbiamo visto riprendersi. Mi commuovo anche ora a distanza di tempo e vorrei tanto sapere come sta quell’uomo che abbiamo aiutato». Nello Salvadori, volontario della Misericordia di Lari, era al cinema insieme alla moglie Paola Salvini, anche lei volontaria della stessa associazione, quando ha soccorso un 50enne che era stato colpito da un infarto e rischiava di morire in una sala del Cineplex. Sono stati momenti drammatici.
«Era appena finito il primo tempo del film quando abbiamo capito dalle urla che una persona stava male - racconta Salvadori - Mi sono avvicinato e ho visto che c’era un uomo steso per terra. Cercavano un medico. Vicino a lui c’era una donna, forse la moglie o la compagna, che si disperava. Il suo lamento stringeva il cuore».
Il volontario si è reso subito conto che la situazione era grave. Ha cercato di rianimare l’uomo praticandogli un massaggio cardiaco. Nel frattempo la moglie è andata a cercare un Dae, il defibrillatore semiautomatico, e a chiedere l’intervento del 118 di Pisa.
«"Sono un soccorritore”, ho spiegato a chi era nella sala e guardava quello che stava succedendo. Ho detto che eravamo volontari anche per tranquillizzare la persona che era insieme all’uomo colto da malore. Sono arrivati a darci una mano un’infermiera e un altro volontario della Croce rossa, anche loro al cinema. Insomma, una serie di coincidenze fortunate: siamo riusciti a far riprendere quell’uomo anche grazie al soccorso della dottoressa del 118 che è arrivata subito dopo con i volontari della Misericordia di Pontedera. Noi speriamo di essere riusciti a salvarlo e che, una volta arrivato all’ospedale, le sue condizioni si siano ulteriormente stabilizzate».
Una serie di circostanze favorevoli e soprattutto la presenza del defibrillatore all’interno del cinema multisala sono stati determinanti per evitare una tragedia. I drammatici soccorsi si sono protratti a lungo con molte persone che
hanno seguito l’intervento del personale dell’emergenza sanitaria fino all’ultimo momento, nella speranza di sentirsi dire qualcosa di positivo, anche se si intuiva che la situazione era molto grave e che l’uomo aveva bisogno di arrivare il più in fretta possibile all’ospedale.
