Durante una partita di calcetto, un uomo di 55 anni ha improvvisamente perso conoscenza e si è accasciato sull'erbetta. È stato soccorso prima dagli amici, poi dal personale della struttura
Un defibrillatore può salvare la vita. Può essere una frase scontata cui magari si dà poco peso. Ma le cose cambiano nel momento in cui è necessario usarne uno.
È capitato giovedì sera allo Sporting Club Serrone, in provincia di Frosinone. Durante una partita di calcetto, un uomo di 55 anni ha improvvisamente perso coscienza e si è accasciato sull'erbetta. È stato soccorso prima dagli amici, poi dal personale della struttura.
Fortunatamente il club è dotato di un defibrillatore, donato due anni fa dal Rotary Club nell'ambito del progetto di defibrillazione pubblica "Battiti per la città". Il personale è stato debitamente formato al BLSD e ha subito adottato la corretta procedura: prima il massaggio cardiaco che ha garantito l'ossigenazione celebrale e poi l'utilizzo del defibrillatore. Dopo l'intervento di primo soccorso è arrivata un'ambulanza che ha portato via l'uomo.
Dal 1 luglio 2017, a seguito dell'approvazione del Decreto Balduzzi, ogni Associazione Sportiva Dilettantistica è infatti obbligata a essere dotata di defibrillatore e di personale debitamente formato durante le gare.
Non si conoscono le cause del malore, ma gli estremi per l'intervento con il defibrillatore (mancanza di coscienza, respiro insufficiente ecc.) c'erano tutti. «Sono stato chiamato dal titolare della struttura per il cambio delle placche - ha raccontato Domenico Varesano, referente CdF Irc "Gifes" e promotore di "Battiti per la città" - e faccio il mio plauso al soccorritore che ha messo in pratica il procedimento corretto. Se non fosse stato presente il defibrillatore o fosse mancato personale formato, le conseguenze sarebbero potute essere più gravi. Per questo motivo continuiamo a lavorare per aumentare la cardioprotezione di tutta la città e la formazione di quante più persone possibili».
