La centrale 118 ti sa aiutare in caso di arresto cardiaco? Ecco i risultati scoperti da IRC

Il primo sondaggio in Italia per la valutazione dell’operatività delle Centrali Operative svolto da una associazione scientifica ha dato risultati precisi. Italian Resuscitation Council traccia una linea da continuare a seguire per migliorare i servizi. Ecco quali sono state le prime impressioni sul campione scelto

Milano, 16 novembre 2016 – Come è valutata e percepita l’operatività della Centrale Opeartiva di soccorso della sua area di competenza? Questa domanda se la pongono tutti i giorni i responsabili delle strutture di soccorso, gli infermieri, i medici e i volontari che si recano sul posto di un intervento e hanno come primo pensiero: “La Centrale avrà fatto bene il suo lavoro, avrà comunicato bene con i pazienti e ricevuto tutte le informazioni?”. Fin’ora queste valutazioni erano rimaste nella testa dei soccorritori e in quella dei pazienti, che si fanno sempre un’idea poco realistica di come una C.O. lavora e si coordina.

Adesso però IRC (Italian Resuscitation Council, associazione scientifica senza scopo di lucro da anni impegnata a condurre un’intensa opera di formazione sulla rianimazione cardiopolmonare) ha realizzato una intensa indagine a livello nazionale per valutare l’operatività delle centrali operative del 118/112, su tutto il territorio della penisola. I risultati usciti sono molto interessanti e la survey è stata realizzata con indagine telefonica fra il 15 Settembre e il 15 Ottobre 2016. Tutti i 118 italiani sono stati coinvolti e hanno espresso una valutazione sulle competenze e l’operato delle persone che assistono telefonicamente i cittadini per prestare assistenza in caso di primo soccorso, nell’attesa dell’arrivo dei soccorsi qualificati.

Le domande erano mirate ad identificare alcuni temi rilevanti come: la corretta fornitura di istruzioni per le manovre di RCP in caso di arresto cardiaco ed eventuali direttive fornite per la corretta compressione del torace; la presenza di una procedura standardizzata durante una telefonata; e la localizzazione di un defibrillatore DAE in caso di emergenza.
L’indagine, svolta su 79 centrali, con una percentuale di risposta pari al 100%, ha fornito un quadro realistico dell’operato del servizio sanitario in Italia in caso di emergenza, e del coinvolgimento delle persone durante le manovre di rianimazione cardiopolmonare. Ne è emerso che il 97% delle centrali operative 118/112 somministrano istruzioni per RCP telefonica, di cui il 54% suggerisce RCP con solo compressioni mentre il restante suggerisce RCP standard.

Le percentuali calano significativamente quando si devono dare consigli più approfonditi: solo il 58% delle centrali usa delle procedure strutturate di RCP telefonica e appena il 43% è in grado di indicare al soccorritore la presenza di un DAE (Defibrillatore Automatico Esterno) nelle vicinanze. 61 centrali su 100 però saprebbero suggerirne le istruzioni per l’utilizzo.

Questa indagine fornisce un quadro realistico dell’organizzazione dei numeri di emergenza italiani, primo anello della catena della sopravvivenza, e del coinvolgimento della comunità nelle manovre di rianimazione (ulteriori dettagli potranno essere trovati a breve su www.ircouncil.it). IRC è fiducioso che le informazioni fornite da questa indagine potranno essere utili per il confronto degli interventi attivati nei vari paesi.

La survey è stata presentata in occasione del Congresso Nazionale IRC, che anche quest’anno ha avuto un’alta partecipazione con più di 210 invitati, 45 docenti (tra relatori e moderatori), 30 persone che hanno fatto parte dello staff di aziende sponsor e 7 persone dello staff IRC.
Come per gli altri anni il Congresso è stato inserito all’interno della campagna Viva!, che si è poi conclusa con l’evento Mass Training “Kids save Lives” e che ha visto la partecipazione di 36 scuole di Milano e hinterland, per un totale di circa 2000 studenti, a cui si sono aggiunti, per la prima volta, circa 600 cittadini volenterosi di imparare le manovre di rianimazione cardiopolmonare.
IRC (Italian Resuscitation Council) – Gruppo italiano per la Rianimazione Cardiopolmonare, nasce nell’ottobre del 1994 con lo scopo primario di diffondere la cultura e l’organizzazione della rianimazione cardiopolmonare in italia. L’Associazione coinvolge medici di diverse discipline e infermieri attivamente impegnati nel settore della rianimazione cardiopolmonare intra ed extra ospedaliera. L’attività di IRC si integra con quella di analoghe Associazioni italiane e straniere e in modo particolare con quella di European Resuscitation Council

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