Defibrillatori ad accesso pubblico in Giappone: dai distributori automatici ai templi

Il Giappone è il secondo mercato di defibrillatori dopo gli Stati Uniti, e i DAE sono stati posizionati nei luoghi di aggregazione, inclusi uffici, centri commerciali, grandi parchi, scuole, hotel, templi, sento (bagni pubblici), aeroporti e stazioni dei treni.

Nel caso di un arresto cardiaco, ogni secondo conta. Per questo il Giappone ha messo a disposizione un gran numero di defibrillatori automatici esterni (DAE) nelle aree pubbliche, arrivando a circa 300.000 unità. 

“Fino a pochi anni fa, il Giappone era molto indietro nel permettere l’accesso pubblico ai defibrillatori automatici esterni,” ha affermato il dottor Hideo Mitamura, un cardiologo che a lungo si è battuto per rendere i defibrillatori automatici esterni accessibili a tutti, “ma abbiamo compiuto grandi passi verso la cardioprotezione dei luoghi pubblici”. 

Sfortunatamente, si sono verificate una serie di tragedie prima che il Giappone riuscisse ad allineare le sue leggi alle raccomandazioni internazionali consentendo l'accesso del pubblico ai DAE. La più eclatante è stata la morte del principe Takamado, cugino dell’imperatore. Il 21 novembre 2002 ha subito un arresto cardiaco mentre giocava a squash vicino all'ambasciata canadese a Tokyo. All’arrivo dell’ambulanza, l’uomo era in fibrillazione ventricolare (un ritmo cardiaco defibrillabile). A quel tempo la legge richiedeva l'autorizzazione esplicita di un medico prima di effettuare la defibrillazione. Dopo la rianimazione cardiopolmonare, il principe fu trasferito in ospedale, dove a causa del ritardo nella defibrillazione non riuscirono a salvarlo. La notizia ebbe un effetto mediatico in tutto il Giappone.

Fino al 2004 l’utilizzo dei DAE era consentito solamente agli operatori sanitari, ma la legge ora ne permette l’utilizzo anche ai cittadini non formati. Questo ha portato a una diffusione sorprendentemente rapida dei defibrillatori in Giappone, dove le vendite sono sono aumentate drasticamente da 3.607 nel 2004 a 35.170 nel 2006, facendo del Giappone il secondo mercato di defibrillatori dopo gli Stati Uniti.

Legalmente, ora in Giappone chiunque può utilizzare un defibrillatore anche senza aver seguito alcun corso. Tuttavia, chiunque sia interessato a imparare come usarne uno in caso di emergenza, può rivolgersi alla stazione dei vigili del fuoco.

Dalla modifica della legge, e nel tentativo di ridurre le tempistiche tra il sorgere dell’arresto cardiaco e la defibrillazione, migliaia di defibrillatori sono stati posizionati nei luoghi di aggregazione, inclusi uffici, centri commerciali, grandi parchi, scuole, hotel, templi, sento (bagni pubblici), aeroporti e stazioni dei treni. Anche alcuni veicoli, come i bus turistici e i taxi, sono dotati di defibrillatore. Molto è stato fatto per rendere sempre più accessibili i defibrillatori, lasciando i turisti stranieri sorpresi di trovare un defibrillatore anche nei distributori automatici, proprio sotto le bevande in vendita, dove basta aprire lo sportello per prelevare il defibrillatore. 

Un allarme avverte quando lo sportello viene aperto per evitare il furto dell'oggetto. Ma ciò che sorprende è vedere che i casi di vandalismo verso i defibrillatori ad accesso pubblico sono davvero limitati.

Il successo della diffusione dei defibrillatori in Giappone è stato visto all'Expo 2005 tenutosi nella Prefettura di Aichi. I DAE sono stati posizionati a intervalli di 300 m in tutto il sito dell'evento e in 6 mesi quattro persone che hanno subito un arresto cardiaco improvviso sono stati rianimati con successo. 

Tuttavia, la diffusione di defibrillatori ad accesso pubblico non è stato guidato dalla politica del governo, ma piuttosto dal coinvolgimento volontario di singole organizzazioni e imprenditori.


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