La Catena della Sopravvivenza: 4 anelli che salvano una vita.

Con l'espressione "Catena della Sopravvivenza" si intende la sequenza di azioni vitali da compiere per soccorrere e salvare una persona in arresto cardiocircolatorio.

Questa vera e propria "catena della vita" si snoda in 4 "anelli" saldamente intrecciati tra loro e prevede un ordine ben preciso da seguire.
Vediamolo insieme:

1. Il riconoscimento dell'arresto cardiaco e l'attivazione immediata del sistema di soccorso

Nel luogo in cui si verifica il malore, deve esserci una persona che sappia riconoscere la situazione di emergenza e che sappia allertare in modo corretto i soccorsi organizzati, telefonando al 118. Concretamente, questo significa:

  1. identificarsi;
  2. descrivere la situazione;
  3. dare indicazioni precise su come raggiungere il luogo;
  4. rispondere con calma all'operatore e non interrompere la comunicazione fino a quando non sia espressamente richiesto.

2. La rianimazione cardiopolmonare precoce, eseguita dai presenti

Le manovre di rianimazione cardiopolmonare (compressioni toraciche esterne + ventilazioni di soccorso) hanno l'obiettivo di rallentare i meccanismi che portano a danni irreversibili al cuore e al cervello.

Non sono in grado, da sole, di rimediare all'arresto cardiocircolatorio riportando il cuore a un ritmo cardiaco regolare, ma, se correttamente applicate, consentono di supportare le funzioni vitali di base e garantiscono un flusso sufficiente di sangue ossigenato al cervello fino al ripristino del normale ritmo cardiaco, che si ottiene mediante l'erogazione di una scarica elettrica con un defibrillatore semiautomatico esterno.

3. La defibrillazione precoce, eseguita dai presenti

L’immediata disponibilità di un defibrillatore aumenta sensibilmente le possibilità di recupero di un paziente colpito da arresto cardiaco: bisogna sempre ricordare che ogni minuto di ritardo della defibrillazione riduce la probabilità di sopravvivenza del 10-12%.

Appena è disponibile un defibrillatore semiautomatico si applicano subito le piastre continuando, se possibile, la rianimazione cardiopolmonare. Il defibrillatore analizza il ritmo cardiaco e decide se erogare o meno la scarica.

Se la scarica è erogata, nei successivi 2 minuti si continua a praticare la rianimazione cardiopolmonare, in attesa dell'analisi successiva del ritmo cardiaco e dell'arrivo del 118, che assicura un intervento medico specialistico coordinato direttamente dalla Centrale Operativa. 


4. L’intervento dell’équipe di rianimazione avanzata

In caso di arresto cardiaco è sempre richiesto un intervento medico, il solo in grado di completare il trattamento tramite cure cardiache avanzate, che possono richiedere la somministrazione di farmaci specifici e il ricorso a manovre eseguibili soltanto da personale sanitario medico/infiermieristico.

Da quanto sopra descritto, è evidente che i primi tre anelli della Catena della Sopravvivenza sono affidati alla prontezza di reazione delle persone che assistono all’evento, alla loro capacità di prestare i primi soccorsi e alla immediata disponibilità di un defibrillatore semiautomatico.


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