Per salvare una vita serve un grande cuore

Roma, 5 maggio 2014. Stefano Brenna, 41 anni, sta facendo jogging a Tor Vergata. Improvvisamente si accascia al suolo e perde i sensi, colpito da un arresto cardiaco.

Roma, 5 maggio 2014. Stefano Brenna, 41 anni, sta facendo jogging a Tor Vergata.
Improvvisamente si accascia al suolo e perde i sensi, colpito da un arresto cardiaco.

Il fatto avviene nei pressi di una Caserma dei Carabinieri. Accortosi del malore che ha
colpito Stefano, il Carabiniere che si trova nella postazione d’ingresso della Caserma
allerta prontamente il 118 e il collega Paolo Testani, volontario e istruttore in Oliver
(un'Associazione di Primo Soccorso).

Paolo fa di corsa la distanza tra la Caserma e il punto dove giace Stefano ed effettua
immediatamente la Rianimazione Cardiopolmonare, accompagnandola all'utilizzo del
Defibrillatore in dotazione alla sua Associazione.

Il soccorso prestato da Paolo, svolto con grande assiduità fino all’arrivo dell'ambulanza
del 118, consente al cuore di Stefano di riprendere i battiti.

Stefano è ancora vivo quando viene ricoverato e, dopo alcuni giorni di coma, si risveglia. Il
13 giugno è trasferito presso il Centro di Riabilitazione ‘Santa Lucia’ a Roma dove inizia la
riabilitazione cognitiva. I progressi sono costanti: un po' alla volta riprende ad alimentarsi
da solo, può rivedere i suoi due bambini.

Questa è una storia vera, fortunatamente a lieto fine, che ci insegna alcune cose
fondamentali:

.L'arresto cardiaco può colpire chiunque, in qualsiasi momento e senza preavviso.
Anche un quarantenne atletico come Stefano, che pratica il karate
da molti anni.

.Quando si è in presenza di un arresto cardiaco, sono due i fattori determinanti: la
disponibilità di un defibrillatore e la tempestività nell'utilizzarlo.

.Quando una persona perde i sensi, il DAE va applicato subito, senza esitazioni,
come ha fatto Paolo: è l'apparecchiatura stessa che fa una diagnosi
immediata e che decide se applicare o meno la scarica elettrica.

.Per prestare correttamente il primo soccorso in presenza di arresto cardiaco,
bisogna intervenire con le tecniche (la Rianimazione
Cardiopolmonare) e gli strumenti (il defibrillatore) adeguati.

.Tutto si decide sempre nell'arco di pochissimi minuti: Paolo interviene
praticamente subito e assiste Stefano fino all'arrivo dell'ambulanza. Una
minima esitazione da parte di Paolo sarebbe stata fatale a Stefano.

Ricordiamoci sempre questi insegnamenti. Potrebbero consentirci di salvare una vita
umana. Proprio come ha fatto Paolo, con la sua tenacia e il suo grande cuore. A lui va la
nostra gratitudine e il nostro ringraziamento.


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