Anche le spiagge, come tutti i luoghi ad alta frequentazione, dovrebbero essere cardioprotette. E gli stabilimenti balneari di Cattolica, in Emilia-Romagna, ne sono un esempio
Le spiagge di Cattolica, sulla riviera Romagnola, di estate si riempiono di turisti in cerca di relax, svago e divertimento: famiglie, anziani e giovani sotto gli ombrelloni, sul bagnasciuga e in acqua. Sotto il sole però il nostro corpo si debilita: questo, unito alla maggiore attività fisica, può diventare un pericolo per i soggetti a rischio cardiocircolatorio. Sappiamo già che quando arriva l'estate, le spiagge sono più sicure con il defibrillatore: questo perché c'è un forte nesso tra l’aumento dei rischi cardiovascolari e l’arrivo del gran caldo, ed è per questo che le spiagge si stanno sempre più dotando di defibrillatori, per agire in modo tempestivo in caso di arresto cardiaco.
Le spiagge dell’Emilia-Romagna sono tra le più cardioprotette d’Italia, a seguito dell’ordinanza balneare che sancisce la presenza di un defibrillatore ogni 2 postazioni di salvamento. E Cattolica, tra le mete più frequentate dai turisti italiani e stranieri, non è da meno. Abbiamo conosciuto Roberto, presidente della Cooperativa Bagnini di Cattolica.
La cooperativa gestisce una consistente porzione della spiaggia di Cattolica, prendendo insieme una serie di decisioni relative anche alla sicurezza. Ed è proprio per la sicurezza delle spiagge e dei bagnanti che dal 2012 la cooperativa ha provveduto all’acquisto di 6 defibrillatori da posizionare ogni 200 metri. “Oltre ad essere richiesti dall’ordinanza balneare, abbiamo creduto fermamente nel progetto dei defibrillatori. La spiaggia di Cattolica ha così un totale di 9 defibrillatori”, afferma Roberto, “e devo dire che sicuramente quando i bagnanti vedono il cartello che indica la presenza del defibrillatore si sentono più sicuri e hanno più volte dimostrato compiacimento. È un ulteriore segnale positivo: la nostra spiaggia è sicura!”
"Gli stabilimenti balneari non hanno ancora l’obbligo di fare il corso, ma ci teniamo comunque a garantire ad ogni turno la presenza di almeno un bagnino di salvataggio o del concessionario che lo sappia usare. Molti bagnini avevano già frequentato il corso per la loro crescita personale e professionale”.
“Fortunatamente non ne abbiamo mai dovuti usare. Quello che cerchiamo di fare è prevenire i possibili incidenti, soprattutto in mare: qui la presenza degli scogli ci è di grande aiuto a controllare i bagnanti.”
“Nei prossimi anni contiamo di acquistarne di più per rendere le nostre spiagge ancora più sicure, anche se la legge non ce lo impone. Abbiamo i defibrillatori sulla spiaggia, e quindi anche su tutto il lungomare. Se mai servissero in strada o in centro a Cattolica ovviamente porteremmo il defibrillatore dove serve!"