Salvato mentre è al lavoro col defibrillatore della ditta

I colleghi del quarantenne di Pescia colpito da infarto hanno applicato all’uomo due scariche risultate fondamentali, poi sono intervenuti i soccorsi

PESCIA. È stato salvato dall'infarto un paziente di 40 anni, mentre era al lavoro, grazie ai colleghi e alla perfetta sequenza degli interventi, alla professionalità degli operatori, alle competenze dei volontari e alla sinergia tra più servizi (centrale operativa 118, cardiologia, emodinamica). È accaduto a Pescia. La centrale operativa 118 Empoli-Pistoia ha ricevuto una richiesta di soccorso da una ditta farmaceutica per un uomo in arresto cardiaco. Subito l'infermiera, attraverso l'immediato utilizzo dell'intervista telefonica, si è resa conto della gravità della situazione attivando in codice rosso l'automedica di Pescia e l'ambulanza della Misericordia di Uzzano. Nell'attesa dell'arrivo dei soccorsi, l'automedica è giunta sul posto in otto minuti, mentre l'ambulanza in nove minuti dalla chiamata, l'infermiera ha impartito le istruzioni pre-arrivo facendo effettuare le manovre di rianimazione da parte del personale presente.

Fondamentale la presenza nella ditta di un defibrillatore semiautomatico e di personale formato ed abilitato all'uso (sono state erogate due scariche). Era la prima volta che accadeva all'interno di un ambiente di lavoro. Nella registrazione del 118 si sentono al telefono le voci concitate dei colleghi e quella dell'infermiera Roberta Conti che con precisione impartisce le istruzioni di soccorso: il paziente è a terra, privo di conoscenza e non respira ma i suoi colleghi svolgono tutte le manovre necessarie: gli liberano il torace dagli indumenti, gli praticano il massaggio cardiaco e poi la defibrillazione.

Una volta giunto l'equipaggio sanitario il paziente è stato sottoposto a manovre di rianimazione avanzate, defibrillato altre due volte effettuata la necessaria farmaco terapia; tutto questo ha permesso il ripristino dei parametri vitali del paziente. A quel punto evidenziata la causa dell'arresto cardiaco e cioè un infarto del miocardio, è stata applicata la procedura con trasmissione dell'Ecg (elettrocardiogramma) in centrale operativa e da qui in ospedale al reparto dove il cardiologo, confermata la diagnosi, ha attivato la sala di emodinamica dove lo stesso paziente è stato direttamente trasportato e da qui, una volta effettuata l'angioplastica, in terapia subintensiva del livello 1 dell'ospedale San Jacopo di Pistoia, dove il paziente è tutt'ora ricoverato.

ll caso clinico testimonia come la catena dei soccorsi abbia perfettamente funzionato fin dalla chiamata e dalle prime manovre di rianimazione effettuate dalle persone presenti sul posto. Altro elemento fondamentale è stata la presenza del defibrillatore semiautomatico, con personale abilitato, all'interno della ditta. Decisiva anche la professionalità del personale della centrale operativa 118 e di quello intervenuto sul posto, sia quello volontario dell'ambulanza che del medico e dell'infermiere dell'automedica.

Il sistema di emergenza e urgenza della centrale operativa 118 Empoli-Pistoia è un modello di riferimento: i mezzi di soccorso sono infatti dotati dei defibrillatori - che inviano in tempo reale i tracciati dell'elettrocardiogramma alla centrale operativa così è possibile effettuare subito una prima diagnosi e attivare il percorso assistenziale per il paziente. Tutto questo permette di ottenere eccezionali risultati: la riperfusione dei pazienti avviene in media entro 80 minuti.

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