Malore all’uscita da scuola, 11enne salvata con il defibrillatore dell’istituto

Paura davanti alle medie: vigili e una mamma infermiera in soccorso in attesa del 118. La bambina è stata rianimata con il defibrillatore

Una tragica tragedia è stata sventata grazie all'azione tempestiva e collaborativa di polizia locale, genitori, infermieri e personale scolastico a Vignola, in provincia di Modena. Una studentessa di 11 anni, all'uscita da scuola, si è improvvisamente sentita male e si è accasciata a terra, in arresto cardiaco.

A dare l'allarme sono stati i compagni di scuola della ragazzina e un genitore presente, che ha immediatamente allertato gli agenti della polizia locale in servizio, impegnati nel gestire il traffico nel vicino incrocio. Rendendosi conto della gravità della situazione, l'agente ha iniziato a praticare il massaggio cardiaco, coadiuvato da un’infermiera non in servizio.

L'altro agente della polizia locale è corso all'auto di servizio per recuperare il defibrillatore. Nel frattempo, una delle docenti della scuola, insieme alla dirigente scolastica, hanno preso il defibrillatore in dotazione alla palestra della scuola. Quando l'ambulanza del 118 è arrivata, gli operatori hanno utilizzato proprio il defibrillatore della scuola per rianimare la ragazzina.

La bambina è stata trasportata al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna, dove è stata dichiarata fuori pericolo.

"A nome della comunità vignolese esprimo un sentito ringraziamento e sincera gratitudine verso tutti coloro che, con un impeccabile impegno congiunto, sono intervenuti per soccorrere questa ragazzina colta da malore. Gli agenti di polizia locale, gli infermieri e il medico del 118, la dirigente e tutto il personale scolastico sono intervenuti con prontezza, competenza ed estremo sangue freddo, pur nella drammaticità della situazione", ha affermato la sindaca di Vignola.

Questo incidente sottolinea l'importanza della presenza di un defibrillatore in contesti come quello scolastico. Il defibrillatore ha dimostrato di essere uno strumento vitale, in grado di salvare vite in situazioni critiche come quella vissuta dalla studentessa di Vignola. In un contesto scolastico, dove si concentrano centinaia di giovani studenti, la presenza di questo dispositivo può fare la differenza tra la vita e la morte in caso di emergenze cardiache.

Purtroppo, non sempre la presenza del defibrillatore è sfruttata a pieno, come dimostra la tragica morte di un ragazzino di 8 anni, Giovanni, avvenuta poche settimane fa in circostanze simili. In quel caso, nonostante la scuola disponesse di un defibrillatore, non è stato utilizzato, forse a causa della mancanza di operatori che sapessero come usarlo.

Questi episodi enfatizzano l'importanza non solo di avere un defibrillatore nelle strutture scolastiche, ma anche di assicurare che il personale scolastico sia adeguatamente addestrato all'uso di questi dispositivi salvavita. La vicenda della giovane studentessa di Vignola è un esempio di come la presenza di un defibrillatore e l'addestramento adeguato del personale possano fare la differenza. Questo caso dovrebbe essere un monito per tutte le scuole e le istituzioni educative, sottolineando l'importanza di investire nella sicurezza e nel benessere dei giovani studenti.

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